In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza 2019, nel corso del nostro evento al Nuovo Cinema Aquila di Roma per le scuole, abbiamo voluto lasciare un segno tangibile del nostro apprezzamento per il film “Un Giorno All’Improvviso” che abbiamo scelto di proiettare per sensibilizzare insegnanti e studenti sul tema che la nostra associazione sta portando avanti.
Tutti noi co-fondatori di COMIP, figli di genitori affetti da disturbi psichici, ex giovani caregiver, siamo stati concordi su un punto per noi fondamentale: per far uscire le nostre storie dall’invisibilità in un modo che sia davvero utile e costruttivo per il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo, il primo passo è sicuramente di tipo culturale. Niente pietismi e sensazionalismi nei racconti, ma neanche edulcorazioni o narrazioni poco realistiche e “mitizzate”. E soprattutto, muovendoci nell’ambito della salute mentale – sia dei nostri genitori che nostra, in quanto figli, caregiver e non – è assolutamente imprescindibile che il modo in cui si parla di noi e delle nostre famiglie sia libero da qualsiasi stigma e pregiudizio.
Come dare, dunque, il buon esempio e far moltiplicare le narrazioni o le iniziative che secondo noi funzionano? E’ così che è nato il “Premio “Vite di Giovani Caregiver”! Un riconoscimento che ogni anno la nostra associazione conferirà ad artisti, autori, registi, sceneggiatori, disegnatori, attori ed altre personalità che nel nostro paese – e non solo! – si saranno rese meritevoli di aver rappresentato in modo realistico e poetico (e soprattutto destigmatizzante) il vissuto di chi è figlio/a di uno o entrambi i genitori affetti da un disturbo psichico.
Per la 1a edizione del premio i destinatari sono stati Cosimo Calamini, Ciro D’Emilio e Giampiero De Concilio, rispettivamente sceneggiatore, regista e attore protagonista del film “Un Giorno All’Improvviso”. La storia di Antonio, diciassettenne della Campania, appassionato di calcio e giovane caregiver di Miriam, mamma problematica interpretata dalla straordinaria Anna Foglietta, ci ha toccato il cuore. Ai premiati va tutta la nostra gratitudine per aver saputo raccontare con poesia ma anche crudo realismo uno dei tanti spaccati delle vite che rappresentiamo attraverso il lavoro di advocacy e sensibilizzazione della nostra associazione. Per creare un futuro migliore per tutti gli Antonio e le Miriam del mondo. Perché nessuno di noi sia più lasciato solo!
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